Al di fuori di questo regno di cupa desolazione esistevano altri piani d’esistenza, tra di essi si trovava l’Elysium, la terra ancestrale dei Draghi, un mondo sospeso in un sogno, pacifico e fecondo di bellezza e splendide distese ricoperte da fiori, sui quali si stagliavano i cieli limpidi e sereni senza fine dove i Draghi passavano le proprie esistenze. Queste nobili creature non abbandonavano mai il piano dell’Elysium, poiché in quel luogo tutto era loro concesso, erano liberi di desiderare ogni cosa a loro piacimento, erano Dei di una terra antica quanto l’esistenza stessa e nessuno di esso governava sugli altri. Palazzi argentei, foreste maestose e montagne che si coloravano d’ambra al tramonto dei tre eterni soli, erano solo alcune delle bellezze che scolpivano quella terra fuori dal tempo.
Ma tutto questo era destinato a terminare a causa di un Drago molto particolare, sotto la cometa Alstran, definita dai più anziani della razza come presagio della venuta di un grande male, nacquero due gemelli. Kal’dum e Katosh. Gwinordian, la madre di essi, li crebbe nel grembo del grande mare stellato, sull’isola di Jarsh, come usanza della loro casata. Katosh risplendente di luce, Kal’dum pura ombra, equilibrio nato da due gemelli, una sorta di Yin e Yang. Per tremila anni i due fratelli crebbero assieme, sollevandosi nella brezza dei cieli e diventando possenti dragoni, ma le loro due anime erano ben diverse. Katosh era un signore tra la sua gente, temuto e rispettato, per la sua potenza e la sua saggezza, Kal’dum tenuto distante, schivo e perfido. Tutto era nell’equilibrio e gli anziani videro nei due gemelli una profezia di pace, era come se Kal’dum avesse assorbito in sé il male e Katosh il bene, e fino a che entrambi fossero rimasti uniti come fratelli, nulla sarebbe mai accaduto.

Nessuno però potette prevedere la fuga di Kal’dum, fuggito dall’Elysium che era ormai diventata una sorta di prigione dorata. Nelle terre di Andor egli si scontro e venne sopraffatto da Shauku, ma curioso, il signore del vuoto risparmiò la sua vita ascoltando le parole piene di odio e rancore di Kal’dum. Shauku versò il suo veleno nelle orecchie dell’antico dragone tramutandolo in una creatura di pura ira e odio, convinse Kal’dum della sua potenza e del fatto che gli altri draghi si sarebbero dovuti prostrare al suo volere perché egli era un Dio. Kal’dum tornò allora dalla sua gente e sfidò Katosh, la battaglia tra i due fratelli fu tremenda, il potere del vuoto rese Kal’dum insensibile al dolore, privo di pietà e potente a dismisura, ma più si dimenava nella furia della battaglia, più il suo odio lo consumava svuotandolo da dentro. Katosh, dunque, comprese il male che aveva infettato il fratello e abbandonò l’Elysium alla ricerca della creatura che aveva corrotto Kal’dum. Quando Katosh giunse sulle terre di Andor, le nuvole si squarciarono e dai cieli discese come una folgore, la vita riprese allora a pulsare. Shauku furioso della venuta di Katosh si avventò sull’invasore convinto di avere la meglio su di lui con la stessa facilità con cui riuscì ad avere la meglio sul fratello, ma non fu così.

L’anima stessa della terra, Gea, ridestata dalla luce di Katosh, generò tre potenti spiriti, da tempo addormentati da Shauku. Il grande spirito, lo spirito della bruma e quello delle tempeste. Unendosi nella lotta a Katosh, Shauku venne sconfitto e scacciato dalle terre di Andor, gli spiriti ripresero ad aleggiare sul mondo, ma nulla vi era da proteggere, allora Katosh si unì a Gea e depose le uova dei suoi figli, i figli di una nuova terra, che da essa avrebbero tratto la forza e che a essa l’avrebbero ridonata. Nacquero così Adanos, e la vita germogliò attorno a lui, poi venne Wirth e le fiamme gorgogliarono nella lava, allora giunse Anur, che con la pietra intrappolò la forza distruttiva del fuoco, Atreius sorse innalzando il velo che difendeva la terra dagli spiriti e per dare ad essi un postò in cui essi potessero riposare, strappò i cieli dalla morsa di Shauku e creò il regno degli spiriti, dove le anime sarebbero state giudicate dopo che il loro tempo sulla terra sarebbe terminato. Nacque Vandara e il vento accarezzò gli alberi e i prati, nacque Kanus e sorsero i mari ei fiumi e dal cinguettio dell’usignolo prese forma Alastriel che diede l’armonia ad un modo che rinasceva. 

Kal’dum nel frattempo, però, fuggito dall’Elysium e abbandonato dalla potenza di Shauku, creò un nuovo mondo di ombra in cui rinchiudersi nell’odio e depose nel reame degli spiriti un uovo nutrito dall’odio e dalla morte, da cui venne generato Zal’Trhull. Katosh però desiderava l’equilibrio e senza ombra la sua luce avrebbe bruciato i prati e asciugato i mari, allora mandò Wirth a chiamarlo perché in pace raggiungesse le terre di Andor. Kal’dum assalì Wirth e nella furia dello scontro il Drago del fuoco generò degli spiriti di pura fiamma affinché lo aiutassero a fermare la furia di Kal’dum, gli spiriti della fiamma, generati nel mondo delle ombre, vennero invece corrotti. La fiamma divenne furia, caos urlante, e nere corazze circondarono i servi, mentre Kal’dum gioiva del male che sorgeva, gli spiriti si rivoltarono al loro stesso creatore, attaccandolo. Ferito quasi a morte Wirth indietreggiò promettendo eterna vendetta. Kal’dum invece accolse i corrotti e ad essi diede il nome di Daymenoss, che nella lingua dei draghi vuol dire “coloro che sono liberi”, i Demoni. Allora giunse Anur che non affrontò Kal’dum, ma estrasse il potere e dal suo regno e lo relegò nella pietra, creando così la Luna, questa venne lanciata dei cieli delle terre di Andor e così l’ombra sarebbe calata sulla terra in eterno equilibrio.

 

Cap. 2 – La venuta delle Razze