L’arte, la manipolazione del flusso, il Manhan, sono molti i nomi che si danno alla magia nelle terre di Andor, è tutti loro nascondono una verità diversa. I flussi arcani sono finalmente tornati a scorrere su Andor. Se prima era un’emanazione dei Draghi, ora la magia è frutto dalla volontà dei popoli di Andor. Molti Magister sacrificarono la loro vita sui roghi inquisitori per permettere il ritorno della magia, soltanto pochi saggi ricordano l’epoca in cui la magia fu un dono divino. Il Manhan è una rete che permea il piano materiale, essa è attraversata a sua volta dal flusso che segue delle direttrici che sono simili al reticolo della più intricata ragnatela, manipolare questo flusso è un’arte e quest’arte è la magia. Ma il flusso è vita e morte, rappresenta la luce e l’ombra, il vuoto e l’esistenza, l’ordine e il caos, esso fluisce per dare forma e sostanza a tutte le cose e gli esseri viventi sono parte del flusso ma differiscono dalle altre forme di vita perché hanno un tempo e un luogo in movimento e quindi possono svincolarsi dal flusso e manipolarlo. La magia è proprio questo, essere capaci di ammaestrare una forza tanto antica, potente e incontrollabile che potrebbe spezzare l’esistenza del manipolatore in un battito di ciglia. Per questo la magia non è per tutti, per questo coloro capaci di manipolare tali flussi sono chiamati Magister e quindi Maestri, maestri in un’arte tanto antica quanto pericolosa. La magia venne manipolata già dagli Urkhan, poco dopo la loro creazione e le successive stirpi appresero la manipolazione di questa forza grezza e selvaggia, con secoli di studi e autodisciplina, questa materia grezza e stata lavorata per creare il sapere codificato della magia, ma ciò che un’apprendista conosce è solo la punta di un iceberg, il Manhan è troppo mutevole e vario per poter essere totalmente conosciuto, e quindi la ricerca e lo studio servono per l’appunto a manipolare questa forza ed apprenderne eventuali altri poteri. Ogni incantatore arcano può manipolare una certa quantità di flusso prima di rischiare la propria vita, più egli è esperto e disciplinato, maggiore sarà la sua capacità di controllarne le forze. Questo è rappresentativo in gioco di quel valore aleatorio che chiamiamo Mana.