Dopo aver stretto quell’accordo con i pacifici indigeni locali, per l’acquisto del loro prezioso avorio, sarei dovuto tornare sui miei passi. Ma la mia avidità mi ha spinto nei meandri più tetri di questa fitta Giungla. Mai errore fu più grande. La mia spedizione è caduta nelle folli sgrinfie di un’altra tribù, i miei compagni sono stati mutilati ed il loro cuori offerti in sacrificio a chissà quale entità maligna. Sono riuscito a fuggire, ma loro sono sulle mie tracce. Non metterò più piede in questa terra maledetta, sempre se riuscirò ad uscirne.

Ritrovamento delle pagine insanguinate del Diario d’un esploratore

Il Bram-Dara è una regione ancora molto misteriosa e per gran parte inesplorata. Il territorio è completamente ricoperto da profonde e tetre giungle e vaste pozze palustri. La Giungla delle Zanne, che ricopre gran parte del territorio, è abitata da creature esotiche ed affascinanti, la cui bellezza è pari solo alla loro pericolosità. In questa terra vi è un detto “la Giungla offre molte morti”, che sia tra le spire di un gigantesco serpente, sotto le zanne di una mastodontica tigre, per l’infida puntura di un ragno oppure per l’inesorabile abbraccio delle sabbie mobili. Per lungo tempo, gli esploratori occidentali sono stati convinti che il Bram-Dara fosse disabitato, fin quando spingendosi nelle profondità della Giungla sono incappati negli insediamenti umani del pacifico popolo Moghul e del sanguinario popolo Sykhtuk.

Popoli del Bram-Dara

Popolo dei Moghul

I Moghul sono la popolazione più largamente diffusa nel Bram-Dara, divisi in svariate piccole comunità isolate formatesi attorno a villaggi sulle palafitte. I Moghul sono gente pacifica, diffidenti con gli stranieri, i quali sono rari in questa terra, ma non per questo belligeranti. Le costanti minacce dovute alle creature della Giungla hanno portato questo popolo ad evolversi in abili cacciatori, rendendoli capaci di fronteggiare le molte insidie che offre il Bram-Dara. Nonostante questo non hanno mai sviluppato delle tattiche di guerra o combattimento che li rendessero abili guerrieri e la maggior parte della popolazione è dedita all’allevamento e all’agricoltura. Il clima umido ed afoso di questa terra ha portato i Moghul ad indossare vestiti semplici, spesso a petto scoperto, con ampie gonne elaborate. Elemento distintivo sono gli ampi turbanti e, per gli uomini, orecchini e grandi baffi. La divisione dei Moghul in svariati villaggi non ha permesso la costruzione di un organizzazione politica stabile e centrale, bensì i villaggi sono governati da consigli di anziani oppure dagli Shivazul, i capi spirituali. A seguito dei primi contatti con i popoli occidentali, alcuni villaggi dei Moghul hanno intrapreso scambi commerciali grazie al prezioso avorio che ricavano da una particolare bestia che abita queste terre: l’Elefante.

Il popolo Moghul venera la Dea Shivanka, conosciuta anche come “l’Anima del Mondo” e rappresentata come una figura femminile avvolta dalle acque. I suoi Sacerdoti vengono chiamati Shivazul. Il culto di Shivanka è incentrato sulla purezza dello spirito, sul rispetto della natura che ci circonda e sul ricordo degli antenati defunti. Le antiche leggende di questo popolo raccontano che la Dea generò i Moghul dalle acque dell’Oceano di Zaffiro e che durante la morte i loro corpi debbano ritornare dalle acque da cui furono generati. Questo connubio di aspetti ha portato gli esploratori occidentali a pensare che sebbene le preghiere dei Moghul siano rivolte ad un’unica entità, queste giungono in maniera differente al Drago Kanus, allo Spirito Madre ed allo Spirito della Bruma, i quali rispondono alle loro richieste a seconda dell’indole e della natura delle preghiere a loro rivolte.

Popolo dei Syktuk

Secondo le antiche leggende bramine, verso la metà della Terza Era alcuni esploratori del popolo Moghul si addentrarono ben oltre la Giungla delle Zanne raggiungendo dei luoghi del Bram-Dara fino ad allora sconosciuti perfino a loro. Lì trovarono delle antiche strutture abbandonate ai piedi di un vulcano, e nei meandri di quei luoghi una coppa ricolma di un liquido ribollente. Spinti da una misteriosa forza, gli esploratori bevvero dalla coppa e caddero preda di angoscianti quanto sconvolgenti visioni e, al loro risveglio, affermarono di essere entrati in contatto con Khalima “La Fiamma Dormiente”. Scossi da questa nuova consapevolezza, gli esploratori Moghul abbandonarono il resto del proprio popolo stabilendosi ai piedi del vulcano e dando vita al popolo Syktuk.

I Syktuk sono un popolo di feroci e spietati guerrieri, ben addestrati nell’arte della guerra e della tortura. La loro società è strettamente legata con il culto di Khalima, entità conosciuta anche con il nome di “La Fiamma Dormiente”. Secondo le usanze Syktuk , il Dio Khalima è condannato ad un sonno eterno e giace nel cuore del vulcano attivo che sovrasta il Bram-Dara. I Syktuk sono soliti compiere sacrifici umani in nome del Dio, reputando che in questo modo egli possa ristabilire la propria forza vitale e destarsi dal suo riposo. Le vittime che vengono rapite sono solitamente malcapitati stranieri oppure incauti Moghul, ai quali viene strappato il cuore mentre sono ancora vivi e poi gettato tra le fiamme del vulcano, che loro chiamano “Fauci del Dormiente”. I Syktuk sono convinti che al suo risveglio, Khalima guiderà le loro armate per saziarsi del cuore del mondo e gettare tutto il creato tra le sue fiamme. Per questo i Syktuk si addestrano costantemente alla guerra ed imbracciano quasi sempre armi ed armature, affinché siano pronti al risveglio del proprio Dio. Questo popolo è solito indossare vesti di colore nero e rosso scuro, turbanti in maniera simili ai fratelli Moghul e sul centro della fronte dipingono un punto rosso con al centro un punto nero a simboleggiare l’Occhio di Khalima. La società dei Syktuk è governata dai Khalizul, una casta di Sacerdoti di Khalima. I Khalizul assumono potenti droghe e veleni allucinogeni che gli permettono di cadere in uno stato catatonico che induce le visioni che, a loro detta, gli permettono di entrare in contatto con la Fiamma Dormiente. Un uso prolungato di queste sostanze ha però corrotto e ammalato le loro menti, portandoli a governare il popolo con violenza e talvolta gesti folli.

Nomi

Gli abitanti del Bram-Dara si chiamano Bramini ma viste le grandi differenti tra i due popoli che abitano questa terra, solitamente ci si riferisce a loro utilizzando il nome dei loro popoli. Hanno generalmente nomi e cognomi prevalentemente “indiani”, ad esempio Balraj Ishan, Nandak Rajat, Nidhi Rachna, Sudha Varija.

Città Principali

Shimbu-Symbell

Il popolo Syktuk ha ricostruito le antiche rovine ai piedi delle Fauci del Dormiente, vulcano attivo che sovrasta il Bram-Dara, e lì hanno eretto la propria città. Shimbu-Symbell è una città ben armata e circondata da alte mura, a protezione dei luoghi sacri per il popolo. E’ in costante fermento per i continui addestramenti dei guerrieri e per i rituali di sacrificio a cui i Syktuk sono avvezzi, i quali vengono ogni volta accompagnati da orde urlanti di fedeli che si ammassano attorno al vulcano per assistere. Ai piedi del vulcano si erge il Palazzo delle Zanne, tempio del Dio Khalima e dimora della casta sacerdotale dei Khalizul. Vista la natura violenta di questo popolo, i contatti con altri popolo sono stati radi e le testimonianze raccolte provengono dai pochi fortunati che sono riusciti a fuggire dalle loro grinfie.