La via del mago è ardua, lunga e dura. I maghi devono studiare alacremente e molto duramente per apprendere l’arte ed è proprio per questo che nella storia sono nate le scuole di Magia. Prima dell’avvento di Dertamin e della sua caccia alla magia, c’era una grandissima mole di scuole specializzate nelle varie discipline, ma la guerra ed i roghi fecero abbandonare queste sedi di studio, gettando nel caos la società arcana. Nel tempo, però, le organizzazioni di maghi sono rinate ed alcune scuole hanno riaperto i battenti. Nonostante questo molto è cambiato rispetto ai tempi che furono, infatti, molti magister hanno preferito non affiliarsi alle accademie preferendo scegliere i propri allievi privatamente, nacquero così le botteghe arcane.

La magia nell’Impero.

Nonostante siano passati cento anni dal ritorno di Dertamin, le autorità imperiali non vedono di buon occhio le arti arcane, tanto da arrivare, cinquanta anni fa, ad emanare una legge che obbliga gli utilizzatori del Manhan ad avere una regolare licenza per esercitare sul territorio imperiale. Questo portò, da una parte ad una diaspora di incantatori, dall’altra ad un’istituzionalizzazione delle attività magiche, riuscendo così a concentrare e dirigere le ricerche nel campo arcano. L’alto consiglio arcano ha sede nella capitale Altdorf ed è composto dai cinque magister più potenti dell’impero e dall’Arcano Magister Victor III da Haden, ovvero il consigliere dell’imperatore per quanto riguarda le questioni arcane. Gli aspiranti maghi che non vogliono optare per una delle poche botteghe specializzate possono optare per studiare nell’Alta Scuola di Magia di Lubeck. La scuola è costituita da un castello di soli 4 piani, molto più piccolo quindi del castello del vicerè ed è un’entità privata. Nonostante questo, il suo preside, Karl von Robbentoff, è uomo fedele all’impero ed amico dell’Arcano Magister, quindi non è inusuale che l’impero sfrutti le risorse della scuola per i suoi scopi.

La magia in Balivia.

La Balivia ha un approccio completamente diverso da quello imperiale, laddove l’impero vede un potenziale pericolo, la Balivia vede una potenziale arma. Lo studio della magia è foraggiato da sovvenzioni statali ed i progetti alchemici e magici secretati abbondano tra gli archivi reali. Questo ha portato a direzionare gli studi arcani in una direzione molto pratica, basata sull’esperienza diretta e sull’uso immediato della magia. Nonostante il numero delle botteghe in Balivia è sensibilmente più alto rispetto a quello imperiale, il prestigio dell’Accademia Arcana, sita sulle montagne vicino Tanaros, attrae un numero rilevante di apprendisti. La scuola è molto più ampia di quell’imperiale, contando ben sei piani ed un’estensione territoriale quasi doppia, e molto più indipendente dal governo; infatti l’Alto Magister Nicholas da Rochelle, nonostante possa vantare una lontana parentela con la famiglia reale, non tollera intromissioni nelle attività dell’accademia.

La magia nel regno di Belinar e nelle città libere.

Nel resto di Andor la magia ricopre un ruolo secondario rispetto agli aspetti più pratici della vita. Nel regno di Belinar, ad esempio, le botteghe sono completamente indipendenti dal regno e sono in numero inferiore rispetto alla Balivia. Fondamentalmente la magia non permea profondamente la vita del regno del Sud, mentre le libere città non hanno la forza economica o la volontà di mantenere una scuola di grande spessore. Eccezione fa l’Universitas di Methyr. Questa antica istituzione è il centro mondiale per gli studi arcani, qui la teoria dell’arte magica è studiata e teorizzata, ed è sempre qui che la magia diviene arte e non mero strumento