Decimo giorno di viaggio. Le incessanti tempeste di sabbia ci impediscono di scrutare il cielo notturno e di orientarci attraverso le stelle. Tre giorni fa ho perso due uomini a causa delle vipere del deserto, ieri altri quattro, inghiottiti dai vortici di sabbia. E i pochi che mi sono rimasti, loro hanno paura. Talvolta alzo lo sguardo all’orizzonte e mi pare di scorgere delle rovine, e poi niente più. Forse è solo un miraggio, un inganno della mia mente. O forse ci siamo davvero persi.

Resti di un diario ritrovato tra le dune della Desolazione Rossa

Il passato

Durante la Lunga Guerra, la città di Methyr rimase al di fuori degli sconvolgimenti politici e militari che invece investirono gran parte del continente. La sua posizione isolata, immersa nel grande deserto della Desolazione Rossa, la rendeva un luogo di poco interesse per le grandi potenze andoriane. Unico evento degno di nota fu il grande esodo proveniente dalla vicina Provincia di Bramos. Le comunità Sumetre, originarie di Methyr ma stanziatesi lì da lungo tempo, subirono una forte discriminazione durante il dominio imperiale, trattamento che sfociò talvolta anche in sistematiche epurazioni. Stanchi di subire una tale ingiustizia, molti Sumetri fecero ritorno nella propria terra d’origine, desiderosi di ritrovare un luogo in cui sentirsi a casa. Il vero sconvolgimento che subì Methyr fu a causa del Cataclisma. Questo evento eccezionale provocò dei devastanti terremoti in tutta la Desolazione Rossa, quando il sisma si arrestò le sabbie avevano inghiottito gran parte degli avamposti metiriani e, al loro posto, al centro del deserto si ersero misteriose rovine la cui esistenza era stata fino ad allora sconosciuta. I Califfi, nobili mercanti che controllavano Methyr, decisero di inviare numerose spedizioni verso la Desolazione Rossa, intenzionati a recuperare ciò che era rimasto dei propri avamposti, ma anche e soprattutto a scoprire quali ricchezze si celavano dietro quelle riemerse rovine. Ben presto, i metiriani si resero conto che il passaggio nel deserto si era fatto ben più difficoltoso rispetto al passato, il clima torrido che già prima caratterizzava queste terre si era inasprito e le bestie delle sabbie si erano fatte più pericolose ed aggressive. La via carovaniera necessitava di un avamposto intermedio, che rendesse più semplice la traversata. Fu così che nacque la città di Ultima Oasi. Nonostante tutte queste accortezze e la lunga esperienza dei metiriani, in pochi fecero ritorno dalle profondità del deserto. Coloro che riuscirono a tornare, lo fecero in un irreversibile stato di follia, portando con sé vaneggianti storie di creature mostruose ed artefatti e reliquie strappati alle rovine del deserto.

Il presente

Il Califfato di Methyr è un territorio arido e desertico, abitato prevalentemente dalla popolazione dei Sumetri, gli unici che nei secoli si sono adattati ad un clima tanto inospitale. La città di Methyr, grazie anche al suo clima più temperato, è un luogo florido e all’avanguardia, la cui vocazione mercantile ha portato ricchezza e prestigio a questa regione. La ricerca di sempre maggiori ricchezze spinge i Califfi, i nobili mercanti che governano questa terra, ad appoggiare e promuovere nuove spedizioni verso le profondità del deserto. A causa delle difficoltà e dei pericoli che contraddistinguono la Desolazione Rossa, i Califfi si sono fatti carico dell’addestramento di abili esploratori ed avventurieri, promuovendo nuove tecniche di sopravvivenza ed assoldando i migliori maestri di tutta Andor. Al fine di garantirsi uomini e donne abili, scaltri e capaci di affrontare ogni genere di pericolo o tranello che la Desolazione possa offrire. Inoltre, i Califfi hanno stretto accordi commerciali con il vicino Protettorato di Belinar, garantendosi vie carovaniere sicure in tutta Andor per le risorse e i manufatti tipici che solo questa terra può offrire.

Nomi

Gli abitanti del Califfato di Methyr si chiamano Metiriani ed hanno generalmente nomi e cognomi prevalentemente “arabeggianti”, ad esempio Karim Alsajhed, Rashid Sulhman, Aisha Alkhalim, Zahira Alhima.

Città Principali

Methyr

La Capitale di questa regione, dimora dei Califfi, i nobili mercanti che governano questa terra. La città di Methyr è in costante fermento, le sue vie brulicano di mercati e bancarelle nei quali è possibile acquistare ogni sorta di variopinto artefatto o peculiare manufatto artigianale. I mercanti metiriani sono abili nella contrattazione ed astuti venditori, ogni loro merce porta con sé una storia, che sia questa una mirabile lode sulla sua fattura unica, un affascinante leggenda sulla sua origine o ancora il racconto di una pericolosa avventura per recuperarla dalle profondità della Desolazione Rossa. Nella città di Methyr ha sede la Gilda dei Maestri delle Sabbie, luogo d’addestramento dei più abili esploratori ed avventurieri di tutta la regione, ed anche più. I suoi membri sono spesso assoldati come mercenari dalle carovane che si spingono nella Desolazione, ma anche per missioni al di fuori dalla regione dove si richiedono peculiari quanto eccelse abilità da esploratori.

Ultima Oasi

Avamposto fortificato costruito attorno ad un’oasi nel deserto, l’ultimo luogo sicuro e civilizzato prima della lunga ed impervia traversata verso la Desolazione Rossa. La città di Ultima Oasi nacque anni orsono, a seguito della necessità delle carovane in partenza da Methyr d’avere un punto d’approdo intermedio prima di addentrarsi nelle profondità del deserto. La città è nata grazie ai molti avventurieri e mercanti che han poi deciso di stanziarsi qui, alle famiglie degli esploratori mai tornati dal difficile viaggio tra le sabbie o da quei fortunati che son sopravvissuti ad un passo falso tra le misteriose rovine del deserto. Gli abitanti di Ultima Oasi hanno vissuto sulla loro pelle le intemperie e i pericoli che giungono dalla Desolazione Rossa, fortificando sempre più la città e mostrando timore e cautela verso le profondità del deserto e le rovine che esso nasconde. Negli ultimi anni hanno prese piede alcune milizie volontarie, le quali si fanno carico di scortare le carovane verso il centro del deserto ed evitare che incauti esploratori perdano la vita nella traversata, o peggio, mettano le mani su misteriose reliquie la cui natura è ancora ignota.