Quando giunsi per la prima volta in questa verde terra, fui lieto nel vedere una terra florida e pacifica, sviluppata ma al contempo in equilibrio con la natura circostante. Un popolo che faceva dell’onore e del rispetto i propri pilastri, che professava la pace ma, se provocato, era in grado di schiacciare il più feroce dei nemici. Mille lunghi anni di pace avevano forgiato questa terra. E provai un senso di malinconia nel chiedermi se anche noi, se non avessimo ceduto alle divisioni e alle barbarie della guerra, avremmo oggi raggiunto una simile grandezza.

Tratto da “La Via per l’Oriente”, racconti del mercante Beloniano Marcus Paveli.

Il passato

Secondo le antiche leggende orientali, i primi uomini giunsero sulle coste cipanghesi dal vicino Arcipelago del Teng-Hué nella Seconda Era. I colonizzatori si divisero in 4 Clan, distinti per indole ed usanze, i quali ben presto iniziarono a combattere per il predominio di questa nuova terra. Ebbe inizio una tremenda guerra lunga cinque secoli, nota come Hin-Chi-Feng “La Guerra dei Fiumi Rossi”, poiché molte battaglie si consumavano lungo i fiumi che fungevano da confini naturali dei popoli in guerra. Ma dall’Arcipelago del Teng-Hué giunse infine un quinto popolo, gli Shin. I suoi appartenenti erano tutti Stirpe Draconica, Drakar Dorati devoti al Drago della Luce. Gli Shin convinsero i 4 Clan ad unire le proprie forze piuttosto che utilizzarle gli uni contro gli altri, a definire e rispettare i confini dei propri domini piuttosto che infrangerli, riuscendo così a far cessare le ostilità. I capi di tutti i Clan strinsero il Giuramento dell’Acciaio, ponendo le proprie Katane al servizio della pace e nominando il Capo della dinastia Shin Imperatore e protettore della nuova alleanza. Fu così che all’alba della Terza Era, nacque il Celeste Impero del Cipango. Ogni Capo Clan fu fregiato del titolo di Zhu-Tao, “Signore della Terra” e gli fu affidata una porzione dei territori del Cipango da amministrare come Provincia dell’Impero. Grazie alla saggia guida della Dinastia Shin, la pace è rimasta salda per millenni garantendo ricchezza e prosperità a questa terra.

Il presente

Il Cipango è un vasto territorio che si estende sui Monti del Drago, lungo il confine con la Grande Steppa, scendendo sulle Valli Celesti, la zona dei grandi laghi al centro della regione, e giungendo fin sull’Arcipelago del Teng-Hué. Il Celeste Impero del Cipango è retto dalla Dinastia Imperiale degli Shin, la quale perdura fin dalla Seconda Era. I territori dell’Impero sono divisi in quattro Province, affidate ai Clan che strinsero il Giuramento dell’Acciaio. Sono questi il Clan Yamabushi, nei territori montani a Nord-Ovest, il Clan Hangeyo-Kay, lungo le coste a Nord-Est, il Clan Shimori, nelle terre dei laghi a Sud-Ovest, ed il Clan Wang-Shei, sulle isole a Sud-Est dell’Arcipelago. Ogni Clan è diverso in qualche maniera dagli altri, per capacità, conoscenze e predilezioni. Ma tutto il popolo orientale è unito nel rispetto delle Antiche Tradizioni, un codice orale di valori che tutti i cittadini seguono o per lo meno conoscono. Tre sono i pilastri su cui si basa questo codice: Famiglia, Individuo, Rispetto. La famiglia è un legame indissolubile fatto di carne e di sangue su cui si basa la società cipanghese, proteggere e onorare la propria famiglia significa proteggere ed onorare se stessi, così come tradirla significa tradire la propria anima. Ogni individuo è padrone delle proprie azioni e nella vita di ogni giorno può compiere un’altro passo verso la perfezione oppure tracciare una strada di vergogna e fallimento. Il rispetto è il dono più grande che si può concedere e ricevere. Se sei sconfitto, prostrati dinnanzi al vincitore. Se sei vittorioso, inchinati dinnanzi al perdente.

Nomi

Gli abitanti del Celeste Impero del Cipango si chiamano Cipanghesi ed hanno generalmente nomi e cognomi “orientali”, ad esempio Hu Cheng, Li Sang, Mei Shu, Lan Feng.

Clan del Cipango

Clan Yamabushi

Gli Yamabushi sono un Clan dedito al combattimento e detentori dell’antica arte della guerra cipanghese, lo Sun-Tsu. Il loro dominio si estende lungo i Monti del Drago, questa posizione li ha resi i guardiani del Celeste Impero, costantemente a difesa dei confini terrestri del Cipango da qualunque forza sia intenzionata a minacciare la loro terra. Questo popolo è forgiato da secoli di guerre con i predoni della Grande Steppa, i quali svariate volte hanno tentato di oltrepassare le montagne ma sempre il nemico fu sconfitto e scacciato dal Clan Yamabushi. Perfino l’Orda di Tuk-Tuk Khan, che nel VII Secolo della Quarta Era sconvolse le terre occidentali, dopo aver saggiato la forza del Clan fu costretto a ritirarsi per poi dirigersi verso Ovest.

Clan Hengeyo-Kay

Mentre gli altri Clan traggono potere dalla forza o dall’inganno, gli Hengeyo-Kay preferiscono riporre la propria fiducia nell’ingegno e nel denaro. Sono un popolo materialista, poco incline alle tradizioni e allo spiritualismo dilagante nel resto del Cipango. Dalle coste ove risiede la loro Provincia gestiscono molti traffici commerciali che attraversano tutto il Celeste Impero ed hanno stretto importanti accordi anche con le potenze mercantili occidentali, a dispetto degli altri Clan che invece hanno un approccio più chiuso e diffidente verso gli stranieri. Questa loro apertura verso altre terre li ha resi esperti conoscitori del mondo oltre il Cipango, portandoli a sviluppare prodigi della tecnica come le armi da fuoco, fino a qualche tempo fa sconosciute in questa regione.

Clan Shimori

Gli Shimori sono ben lontani dagli ideali di pace ed armonia che permeano gran parte del resto del Cipango. Il loro è un Clan dedito all’inganno e all’arrivismo, non v’è obiettivo che per loro non possa essere raggiunto corrompendo la giusta persona oppure mettendola a tacere per sempre. Mentre gli altri popoli hanno abbracciato un combattimento elegante ed onorevole, gli Shimori prediligono le tecniche sleali e mortali del Ninjitsu. Gli allievi di questa scuola, i Ninja, sono letali sicari della notte al servizio del Clan e spesso sono stati fautori di inspiegabili assassinii e rocamboleschi rapimenti. Se gli Shimori avessero la forza di farlo, da lungo tempo avrebbero rotto il Giuramento dell’Acciaio stipulato Ere orsono. Ciò nonostante, la loro potenza militare rimane esigua e sono ben consapevoli non poter fronteggiare le forze unite degli altri Clan in un campo di battaglia.

Clan Wang-Shei

Poco tempo dopo il Giuramento dell’Acciaio, i Clan Yamabushi e Shimori sembravano nuovamente sul punto di combattersi ed infrangere la pace tanto faticosamente raggiunta. Fu allora che gli Wang-Shei decisero di donare loro i propri domini in egual misura, scongiurando l’inizio di un nuovo conflitto. La Dinastia Imperiale degli Shin considerò con benevolenza il loro onorevole gesto, permettendo loro di trovare una nuova dimora nelle isole orientali dell’Arcipelago di Teng-Hué. Il Clan Wang-Shei è formato prevalentemente da monaci dediti alla meditazione e alle arti marziali, di cui sono sommi maestri. La profonda fede in Hamakiwara, rappresentazione orientale dello Spirito Madre, li porta ad avere come fine ultimo l’armonia con il creato e con gli uomini. Per gli Wang-Shei è di grande importanza l’interazione sociale ed il confronto pacifico, disdegnano il conflitto e la guerra reputandole inutili brutalità.

Dinastia Shin

Gli Shin sono la Dinastia Imperiale che garantisce e protegge la pace e l’armonia del Celeste Impero fin dalla sua fondazione nella lontana Terza Era. I suoi membri sono tutti Drakar Dorati, cioè Stirpi Draconiche legate al Dio Shén-Jin, rappresentazione orientale di Katosh. L’Imperatore è considerato “Figlio del Cielo”, un dono degli Dèi al popolo del Cipango e per questo anche la sua figura viene spesso idolatrata alla stregua di una divinità e venerata da molti cipanghesi. Gli Shin non sono così numerosi da poterli definire un vero e proprio popolo, sono invece più vicini ad una famiglia dalle molteplici ramificazioni e discendenti. Nonostante il loro numero esiguo rispetto agli altri Clan del Cipango, la loro saggezza e capacità gli ha permesso di guidare il Celeste Impero per più di mille anni, garantendo pace e prosperità alle terre orientali. Il titolo imperiale non viene tramandato da successione diretta da padre in figlio. Secondo un antica usanza, i membri più anziani degli Shin si riuniscono per compiere una lunga processione rituale nota come Shén-Jin-Yin “La Voce del Dio d’Oro”, nella quale richiedono il favore di Shén-Jin, il quale indica il degno erede al trono del Celeste Impero.

Città Principali

Sheng-Tsue

Conosciuta anche come “La Lama di Pietra”, è la città-fortezza del Clan Yamabushi che dai Monti del Drago domina su tutto il Cipango e scruta i confini con le steppe. La città ed il Clan Yamabushi traggono giovamento dalle ricchezze della montagna, estraendo i preziosi minerali con i quali forgiano le proprie armi di eccezionale fattura. Gli Yamabushi conservano in gran segreto le tecniche di forgiatura che gli hanno permesso di realizzare l’Acciaio Damascato, prezioso materiale celebre anche in occidente per la propria resistenza ed al contempo bellezza. La Dinastia Feng detiene il titolo di Zhu-Tao della Provincia, gettando le sue radici fin nei tempi della Guerra dei Fiumi Rossi, periodo in cui il loro antenato Xiao Feng, detto il Fendi Venti, riuscì ad espandere seriamente i domini del Clan grazie al suo genio militare e l’abilità dei suoi samurai.

Shu-Mantsu

Situata nella Provincia sotto il dominio del Clan Hangeyo-Kay, è conosciuta anche come la Porta d’Oriente, per via delle molte rotte commerciali marittime che hanno in questa città portuale il proprio punto di partenza e d’arrivo. Grazie ai propri contatti con altre culture, il Clan ha reso questa città un gioiello di particolarità, unendo elementi della tradizione cipanghese con innovazioni e tratti della cultura occidentale. In questa città vi è inoltre una sede mercantile del Protettorato del Belinar, dalla quale la Famiglia Rosaspina gestisce i propri commerci nel Celeste Impero.

Tai-Pwang

Città sotto il dominio del Clan Shimori, situata ai confini della Valle Celeste. Nei territori di questa Provincia si pratica il commercio degli schiavi, reso legale dagli Shimori secoli orsono. Questa vile usanza ha portato nel tempo alla formazione di una élite di cipanghesi liberi frapposta ad una schiera di famiglie di schiavi che, generazione dopo generazione, hanno vissuto assoggettate al dominio degli Shimori. Tai-Pwang trae le proprie ricchezze dal commercio di veleni, droghe ed altre sostanze allucinogene, oltre ad attività criminali o molto vicini ad esse.

Xao-Lang

E’ la città-monastero affidata al Clan Wang-Shei, nota anche come “La Fonte della Saggezza”, situata tra i monti delle isole orientali dell’Arcipelago di Teng-Hué. Qui i membri del Clan trascorrono lunghe giornate in meditazione, cercando di rafforzare il proprio legame con la natura ed il mondo che li circonda. Xao-Lang è anche il luogo di nascita e d’insegnamento del Wu-Sharu, l’arte marziale ideata dai monaci del Clan secoli orsono. I segreti di questa mirabile tecnica sono gelosamente custoditi dagli Wang-Shei, i quali la praticano non come arma per ferire il prossimo ma come arte di difesa e mezzo per il perfezionamento del corpo e della mente.

Hen-Tzung

Posta nella maggiore delle isole dell’Arcipelago del Teng-Hué, si trova la città di Hen-Tzung, dimora della Dinastia Imperiale degli Shin. La città è costruita come un immenso palazzo, la cui magnificenza e bellezza l’hanno resa nota come la Città d’Oro. In seguito al Giuramento dell’Acciaio che mise fine ai conflitti tra i Clan, gli Shin decisero di fare ritorno presso l’isola dalla quale erano giunti per evitare di sottrarre territori ai Clan, che fino a quel momento avevano combattuto per il dominio su quella terra. Per quanto l’accesso alla città sia libero, è da molti considerata un luogo sacro e per questo è molto raro che i membri dei Clan si addentrino al suo interno, se non i rari occasioni. Hen-Tzung è anche abitata da una piccola comunità di umani, membri di altri Clan i quali hanno prestato giuramento di eterna fedeltà alla Dinastia Shin e per questo prestano servizio come attendenti e servitori della Città d’Oro.

Religioni del Cipango

La religione nel Cipango è rappresentativa di diversi aspetti culturali che collidono e si miscelano tra loro, nonostante la venerazione delle stesse entità delle terre occidentali, in Cipango queste presenze sono chiamate con altri nomi ed hanno una diversa iconografia nell’immaginario orientale.

Shén-Jin

E’ la rappresentazione orientale di Katosh, Drago della Luce. Il culto di Shén-Jin è seguito in maniera differente rispetto all’occidente. L’Imperatore è definito “Figlio del Cielo”, dono che Shén-Jin concesse ai popoli cipanghesi e che permise di ritrovare la pace nei tempi bui della Guerra dei Fiumi Rossi. Per questo spesso il culto di Shén-Jin collide con la venerazione dell’Imperatore, il quale è considerato alla stregua di un’incarnazione terrena del Drago e portatore del suo volere di giustizia ed ordine. Il culto di Shèn-Jin è seguito principalmente dagli alti dignitari e da alcuni nobili ed ufficiali dell’esercito, per quanto anche nel popolo non sono in pochi a venerarlo.

Hamakiwara

Rappresentazione orientale dello Spirito Madre. Le sue fattezze sono femminili ed è considerata la fonte della vita, la sua assenza e la sua presenza determinano la ciclicità dell’esistenza. I devoti di  Hamakiwara  credono che tutte le cose della natura siano dominate dagli spiriti, i quali tengono unito il creato in una costante armonia. Un fiume placido e lento descriverà un percorso definito e garantirà una lunga e pacifica esistenza con il creato, un fiume irruento invece modificherà spesso il suo percorso infrangendo le rocce che ne rallentano la corsa ma giungerà più rapido al mare. Il destino di ogni uomo è ricercare l’equilibrio tra queste due correnti della vita, rimanendo sempre all’interno del percorso che la natura gli ha donato. I boschi selvatici o i luoghi incontaminati che si trovano nel Cipango sono in templi naturali di Hamakiwara, i quali vengono chiamati Haki-Dokon “I luoghi dell’anima”. Qui i fedeli si recano per lasciare offerte agli spiriti della natura e rinsaldare il proprio legame al corso del grande fiume.

Tse-Kunary

Rappresentazione orientale dello Spirito della Bruma. Le sue fattezze sono femminili, come quelle della sorella Hamakiwata, è considerata patrona della conoscenza e custode della ciclicità della vita e della morte. E’ nota anche con il nome di “Luce della Luna”, la quale si alterna con il sole in un eterno equilibrio. Il culto di Tse-Kunary è un culto della venerazione degli spiriti degli antenati, questo credo è molto diffuso tra gli abitanti delle città ed i nobili Samurai per via dei legami d’onore e delle Antiche Tradizioni che li legano con i propri predecessori. Tse-Kunary è vista come uno spirito benevolo che accompagna le anime degli antenati oltre la vita, aiutandoli successivamente ad essere guida dei propri cari. Il culto si occupa delle esequie dei morti e della loro cremazione ma anche delle ricorrenze che riguardano i defunti. I templi di Tse-Kunary sono piccole logge in legno costruite nei cimiteri, circondate da pietre votive dei defunti sotto le quali sono posti i vasi contenenti le loro ceneri. I sacerdoti hanno il compito di conservare i cimeli di famiglia, soprattutto di quelle più importanti con eroici antenati, inoltre curano i giardini che adornano i cimiteri ed accompagnano in preghiera i fedeli per metterli in contatto con gli spiriti dei loro antenati.

Sheshmaru

Rappresentazione orientale dello Spirito delle Tempeste. Le sue fattezze sono maschili ed è noto anche con il nome di “Vento Incessante”. È lo spirito che rappresenta il lato materiale della natura, egli è il mare in tempesta ad aver concepito il Cipango e gli altri continenti. È l’elemento di rottura che rappresenta anche il caso ed è compito degli altri spiriti e dei mortali porvi rimedio. La venerazione di Sheshmaru è considerata un culto minore seguito principalmente dai guerrieri del Clan Yamabushi.  La natura irascibile e violenta di questo spirito è considerata molto vicina agli ideali degli Yamabushi,  per questo molti sacerdoti di Sheshmaru dimorano nella città-fortezza di Sheng-Tsue e qui vi hanno eretto i loro templi, i quali vengono chiamati Dojo. Spesso questi sacerdoti prestano servizio come fabbri e maestri della guerra, accompagnando i membri del Clan Yamabushi nei propri compiti di difesa dei confini.