Ricordo una Balivia florida e pacifica, le cui strade traboccavano di commerci e nell’aria si poteva sentire il profumo della libertà. Ma questo ricordo scivola via tra le mie mani. Il clangore delle spade ha sostituito il suono delle arti, le strade sono ora colme di sangue e miseria e l’aria è intrisa del fetore della violenza e della brutalità”

Memorie di Jean Tormagne, un tempo mercante di spezie ed oggi schiavo

Il passato

Il Regno di Balivia non si è mai ripreso dalla Lunga Guerra che l’ha visto scontrarsi con la grande potenza dell’Impero. I molti fallimenti sul campo di battaglia diffusero il malcontento sia nel popolo che tra le famiglie aristocratiche, le quali accusarono la dinastia reale dei Lotaringi di aver mal gestito la campagna militare contro il nemico, privandoli quindi del loro appoggio. Alcuni nobili videro l’occasione per rovesciare il trono ed iniziarono a proclamarsi i nuovi regnanti, dando seguito alle parole assoldando forze mercenarie che appoggiassero la loro causa. Con la dinastia reale troppo debole per mantenere l’ordine, scoppiò una guerra civile che vide frapporsi le varie famiglie aristocratiche, ognuna intenzionata a primeggiare sulle altre per la supremazia. Nel vano tentativo di prendere il potere, gli aristocratici sperperarono gran parte delle proprie ricchezze trovandosi ben presto a non poter saziare la sete di denaro degli eserciti che avevano assoldato. I capitani mercenari si rivoltarono così ai propri padroni, saccheggiando e depredando ovunque andassero e dichiarandosi loro stessi i signori dei territori che conquistavano.

Il presente

La Balivia è una terra di nessuno eppure al contempo ha fin troppi padroni. I Signori della Guerra si sono insediati nelle roccaforti che un tempo appartenevano ai nobili e sono costantemente in lotta tra di loro per mantenere il controllo del proprio dominio oppure per espanderne i confini. I Signori locali comandano sulla propria terra con pugno di ferro, schiacciando il popolo con continui soprusi e non esitando a versarne il sangue se serve. In questa terra ostile devi ben presto imparare a cavartela da solo, poiché la tua sopravvivenza dipenderà unicamente dalla tua astuzia o dalla tua forza. Molti giovani dei villaggi sottomessi si addestrano fin da piccoli nell’arte della guerra, sia per imparare a difendersi da eventuali saccheggi che per poter entrare nelle milizie del Signore locale, spesso l’unica via per innalzarsi un minimo dalla miseria della vita dei villaggi d’origine.

Nomi

Gli abitanti delle Terre Infrante di Balivia si chiamano Baliviani ed hanno generalmente nomi e cognomi prevalentemente “francofoni”, ad esempio Jean De Tour, Bernard LeFevre, Clementine Chevalier. Ciò nonostante, le molte milizie mercenarie che han preso piede in questa regione hanno portato con loro etnie e culture di ogni sorta, diffondendo anche molte tipologie di nomi differenti.

Città Principali

Rochelle

La città di Rochelle è l’ultimo baluardo della regione governato da un aristocratico baliviano, la sua cinta muraria pesantemente fortificata le ha permesso di resistere alle invasioni imperiali durante la Lunga Guerra ed oggi offre riparo alle scorribande dei Signori della Guerra, che perennemente premono ai confini della roccaforte.

Tanaros

La città di Tanaros è la roccaforte del più spietato tra i Signori della Guerra che imperversano in queste terre. Le ricchezze della città, che un tempo era la Capitale del Regno, hanno reso le milizie mercenarie militarmente più forti ed al contempo più sanguinarie e senza scrupoli. La città è anche il centro di un bieco mercato di schiavi, vittime e prigionieri delle scorribande che il Signore della Guerra perpetra in tutte le terre di Balivia.