La casata dei Silverswan dovette, per circa tre secoli, adoperarsi alla ricostruzione di un Impero ormai frantumato dall’odio e dal risentimento, la tirannia Durmanhill lasciò una profonda cicatrice sulle Terre di Andor. L’impero, però, venne riassettato e ridiviso nelle sette province, gli antichi feudatari vennero sostituiti con Arconti, che controllavano le grandi città e le campagne circostanti, divise in circoscrizioni, vennero affidate ai Borgomastri, mentre i Consoli erano a capo di ognuna delle province.

La Capitale venne di nuovo riportata a Lions Gate, e qui la casata di Silverswan edificò il grande tempio di Katosh, ai quali erano da sempre stati fedeli. I Goblin vennero liberati e resi cittadini al pari degli altri, ma l’odio da parte delle altre razze verso di loro, spinse ad una ghettizzazione forzata delle loro comunità nelle città. Il culto dei Divini Draghi venne riammesso e vennero riedificati monasteri e luoghi di culto, molti giovani tornarono ad ingrandire le schiere sacerdotali. Ma seppure l’impero era nelle sue fondamenta stabile, cresceva sempre maggiore un sentimento mai sopito di odio nei confronti dei manipolatori del Flusso.

La magia arcana veniva vista ancora molto pericolosa ed incontrollata e il rafforzamento degli ordini religiosi e la fede fervente della casata imperiale non migliorarono la situazione. Anche tra il popolo l’odio si accresceva di anno in anno, e racconti di privazioni e sofferenze causati dai maghi spingevano molto spesso alcuni giovani fanatici ad aggredire i dominatori dei flussi e bruciarli come demoni eretici.

La svolta negativa avvenne quando nel 410° anno della Terza Era, salì al trono Siran Silverswan. Il nuovo imperatore era un sacerdote di Katosh, costretto a succedere al padre a causa della morte del fratello maggiore durante una caccia, questo pose nelle sue mani un potere incommensurabile, attraverso il quale avrebbe potuto finalmente regolamentare un situazione insostenibile. Con l’editto imperiale “Lux Supra Umbra”, impose l’illegalità della manipolazione dei flussi, l’unica scuola arcana che sopravvisse fu quella della luce, e coloro che vi si istruivano, vennero addestrati alla caccia degli Stregoni eretici. Affiancati dagli inquisitori dell’ordine di Katosh e dalle milizie imperiali, iniziò la sacra inquisizione di centinaia di maghi, alchimisti e presunte streghe, necromanti ed entropisti. Chiunque manipolasse i flussi veniva sottoposto prima al rituale dell’annullamento e poi ad una esecuzione capitale sommaria. Nella sua follia e smania di onnipotenza, Siran ordinò l’eliminazione di ogni conoscenza derivante dallo studio dei flussi, fu allora che però trovo la forte opposizione dell’ordine di Anur.

I sapienti della pietra, custodi della conoscenza e liberi pensatori, decisero di non sopportare l’idea oscurantista e deviata del loro imperatore, essi affermarono apertamente che l’unica vera eresia era quella della luce, che serve ad illuminare le menti e non ad accecare gli occhi del progresso. Siran, delirante, ordinò l’epurazione dell’ordine, ma i Sapienti vennero nascosti e protetti dovunque. Nel tentativo di arginare la follia di Siran e porre fine al suo dominio oscurantista, i sacerdoti di Anur formarono con i sopravvissuti maghi viandanti, l’ordine della Fiamma Blu, questo ordine segreto aveva l’obiettivo di eliminare Siran o rovesciarlo dal trono. Ma all’ordine si unì anche Zamukiel, un giovane mago dell’ombra, nascosto e protetto dall’ordine, e con a disposizione le conoscenze custodite dai Sapienti di Anur, egli riuscì a decifrare un’antica pergamena e scoprì un modo con cui mettere in collegamento il piano materiale con quello delle ombre. La sua vendetta personale lo spinse a radunare attorno a sé diversi maghi reietti e uomini senza scrupoli, raggiunse i sotterranei della capitale e qui in gran segreto riuscì a costruire il portale. Quando la formula venne pronunciata e il portale si aprì, l’intera capitale venne inghiottita dalle ombre e collassò, Siran e gli inquisitori vennero distrutti da un’orda di demoni urlanti e scoppiò la guerra del “Portale di Zanur”.

Zamukiel, sacrificando i suoi stessi compagni per appagare la fame di Kal’Dum stesso, venne inviato a distruggere i sigilli di protezione che i Draghi avevano eretto affinché il Drago dell’Ombra non si sarebbe potuto mai più manifestare sul piano materiale. Zamukiel venne affiancato dal Divoratore di Anime, Tanat, il più potente tra i Demoni e primo servitore di Kal’Dum. La Crociata che scoppiò per fermare l’avanzata dell’ombra sulle terre di Andor durò ben sei anni, senza un guida, i vari Consoli delle province inviarono contingenti contro l’orda oscura, ma senza ottenere veri risultati a parte un rallentamento di un epilogo ormai inevitabile. Ma i Draghi avevano promesso, se la fede avesse retto, il loro intervento sarebbe giunto, prima che l’ultimo sigillo fosse distrutto, Miralin, una giovane templare al servizio di Katosh, giurò che avrebbe dato la sua vita se l’ombra fosse stata scacciata dalle terre di Andor, l’estremo sacrificio, sincero, promesso dalla giovane, spinse Katosh stesso a forgiare la lama di luce e donarla a Miralin. Lei, accompagnata da un gruppo di soli tredici compagni, affrontò e sconfisse Zamukiel. Tanat invece, stava per abbatterla, quando lei con un’impeto finale infilò la spada di luce nel suo cuore, nello stesso istante in cui la lama spezzò la sua vita, un esplosione investì Tanat e l’orda demoniaca al suo servizio. Un’ombra ricoprì il cielo e una stella luminosa quanto un sole l’assorbì, discese poi sul portale di Zanur e con una colonna di luce, il portale venne sigillato e l’ombra definitivamente bandita.

 

Cap. 4 – L’era degli Imperi

Cap. 6 – La fine dell’Impero